martedì 15 febbraio 2011

William Shakespeare - Sonetto nr 46



Occhio e cuore hanno in me guerra mortale
ché la tua vista vogliono spartirsi:
al cuore l’occhio sbarrare l’immagine
vorrebbe, il cuor nega all’occhio i diritti.
Afferma il cuore che dimori in lui –
Scrigno ove d’occhi il cristallo non penetra –
ma un tale asserto l’avversario esclude:
“Dimora in me quella bella parvenza”.
S’è riunito per assegnare il titolo
un giurì di pensieri (partigiani
tutti del cuore) e in verdetto han deciso
quanto al chiaro occhio spetta e al cuore caro,
così: all’occhio la parte  che è fuori;
l’amor che hai dentro è diritto nel cuore.

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