lunedì 14 febbraio 2011

William Shakespeare - Sonetto nr 24



Mi s’è fatto pittore l’occhio, e in cuore
La tua bellezza ha colto e messo in quadro;
cornice è il corpo mio che la contorna
e in quanto all’arte prospettica, è il massimo.
Attraverso il pittore l’arte scorgi
Per trovare la tua immagine vera:
mi sta nel petto in bottega, alla mostra
sempre, e i tuoi occhi le finestre invetriato.
Che servigio fan gli occhi, guarda:
t’hanno ripreso i miei, i tuoi finestre
mi son al petto, e il sole si compiace
insinuarvisi a contemplare te.
 Ma una maestria l’occhio non ha: la forma
ritrae soltanto, non conosce il cuore.

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